Bajo Belgrano

Tango 1926
Musica: Anselmo Aieta
Testo: Francisco García Jiménez

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Tango dedicato a tutti gli affezionati delle corse dei cavalli. L'ippodromo risiedeva nella parte nord della città di Buenos Aires, nel quartiere di Belgrano tra la Calle Blandengues (oggi Avenida Libertador) e l'Avenida Monroe. Il tango è quasi un inno alla rivalsa sulla povertà. Ogni settima il povero argentino spera di essere baciato dalla fortuna e lasciare il rione di Belgrano che lo vede raccoglitore di giunchi per le ceste. Carlos Gardel canta questo tango intenso già nel 1927. La versione ballata è quella dell'Orchestra di Alfredo De Angelis per la voce di Julio Martel in una versione del 1948. Interessante anche la versione cantata da Julio Vidal e Roberto Grela. Potere occulto di questo tango che fa scattare in pista gli argentini presenti che non sempre amano i tanghi arrangiati alla fine dell'Epoca d'Oro.
Bajo Belgrano... Cómo es de sana
tu brisa pampa de juventud,
que trae silbido, canción y risa
desde los patios de los studs.
¡Cuánta esperanza la que en voz vive!.
La del peoncito que le habla al crack:
-Sacame 'e pobre, pingo querido,
¡no te me manques pa'l Nacional!...

La tibia noche de primavera,
turban las violas en "El Lucero",
se hizo la fija del parejero
y están de asado, baile y cantor.
Y mientras pierde la vida un tango
que el ronco fueye lento rezonga,
se alza la cifra de una milonga
con el elogio del cuidador.

Calle Blandengues... donde se asoma
la morochita linda y gentil,
que pone envueltas con su mirada
sus simpatías sobre un mandil...
En la alborada de los aprontes,
al trote corto del vareador,
se cruza el ansia de la fortuna
con la sonrisa del buen amor...

Bajo Belgrano... cada semana,
el grito tuyo que viene al centro:
-¡Programa y montas para mañana...
Las ilusiones prendiendo va...
Y en el delirio de los domingos
todos reunidos, frente a la cancha
gritando el nombre de tus cien pingos
los veinte barrios de la ciudad!...

Bajo Belgrano... Cómo es de sana
........

Basso Belgrano... Come è sana
il tua brezza di gioventù
che porta fischi, canzoni e risa
dai patii delle scuderie.
Quanta speranza vive in quella voce!.
Quella del garzone che parla al crack: -
Toglimi la povertà, cavallino caro,
non mancarmi per il Premio Nazionale!...

La tiepida notte di primavera,
turba le viole al "el Lucero"
si avvera la predizione sul cavallo vincente
e siamo di grigliate, ballo e canto.
E mentre un tango muore
che il bandoneon soffia un lento borbottio,
si alza la melodia di una milonga
con l'elogio al guidatore.

Calle Blandengues ... dove si profila
la morettina carina e gentile,
che fa girare con lo sguardo
le sue simpatie sulla coperta (sotto-sella)...
All'alba il riscaldamento (dei cavalli),
al piccolo trotto con il fantino di stalla
interseca la brama della fortuna
con il sorriso del buono amor...

Basso Belgrano ... ogni settimana,
il tuo grido arriva in centro:
- Programma e monte per domani...
Le illusioni prendono corso ...
E il delirio delle domeniche
tutti riuniti di fronte alla pista
gridando il nome dei tuoi cento cavalli
i venti quartieri della città! ...

Sotto Belgrano... Come è sana
.......


Cantano Jorge Vidal e Roberto Grela

Canta Carlos Gardel

Orchestra Tipica Alfredo De Angelis, canta Julio Martel