La mulateada

milonga: 1941
Musica: Julio Eduardo Del Puerto
Testo: Carlos Pesce

Questa milonga ci offre uno spaccato della realtà argentina alla metà del XIX secolo. Tra il 1830 ed il 1850, durante il dominio tirannico di Juan Manuel José Domingo Ortiz de Rosas y López de Osornio che fu nominato "Restauratore delle Leggi e Istituzioni della Provincia di Buenos Aires" dalla legislatura vigente nel dicembre del 1829 inizió una blanda campagna contro gli indios, sterminati sucessivamente dai governi di Bartolomé Mitre, Domingo Sarmiento e di Julio Argentino Roca. Nel 1842, Rosas, ottiene un potere assoluto sul territorio nazionale, si autoproclama "tiranno unto dal Signore per la salvezza della patria" e dissolve la Camera dei Rappresentanti. Il Restaurador mantiene il potere anche grazie all'esercito personale che organizzò nella Pampa per combattere gli indios quando era proprietario terriero ed allevatore di bestiame. Rosas usava come spie per combattere la dissidenza i mulatti (nati dal matrimonio interrazziale tra una persona bianca e una nera) che solitamente erano servi nelle case delle famiglie ricche. Dissidenza frenata con tortura, prigione e anche pena di morte. Gli afro cubani durante il carnevale ed alle feste di matrimonio ballavano i ritmi che più tardi convergeranno nel tango come il candombe ad esempio.

Mazorqueros: polizia del governo chiamata Società Popolare Restauratrice o Mazorca. La tortura più comune era di natura invasiva (el choclo...).
Monserrat: rione vicino la Plaza de Mayo.
La Piedad: confraternita religiosa.
Candombe: ballo ritmico dei neri.
Federal: i seguaci di Rosas fautori dell'autonomia federale.
Cuartele de la Recova: caserme in Plaza de Mayo che costituivano il forte militare. Oggi non esistono più.
Restaurador: Juan Manuel de Rosas
Mazamorra: alimento fatto di mais cotto e dolcificato.
Locro: zuppa di mais, verdure e carne. Tipo la iota triestina.
Conceptión: chiesa di San Telmo (Indipendencia e Tacurí).

Están de fiesta
en la calle Larga
los mazorqueros
de Monserrat.
Y entre las luces
de las antorchas,
bailan los negros
de La Piedad.
Se casa Pancho,
rey del candombe,
con la mulata
más federal,
que en los cuarteles
de la Recova,
soñó el mulato
sentimental.

Baila, mulata linda,
bajo la luna llena,
que al chi, qui, chi del chinesco,
canta el negro del tambor.
Baila, mulata linda,
de la divisa roja,
que están mirando los ojos
de nuestro Restaurador.

Ya esta servida
la mazamorra
y el chocolate
tradicional
y el favorito
plato de locro,
quer ha preparado
un buen federal.
Y al son alegre
de tamboriles
los novios van
a la Concepción
y al paso brinda,
la mulateada,
por la más Santa
Federación.

Stanno celebrando
nella strada Lunga
i mazorqueros
di Montserrat.
E tra le luci
delle torce,
ballano i neri
de La Piedad.
Si sposa Pancho
il re del candombe
con la mulatta
più federale,
che negli alloggi
de la Recova,
sognò il mulatto
sentimentale.

Balla, mulatta affascinante,
sotto la luna piena,
che al ci-ki-ci della sonagliera,
canta il nero del tamburo.
Balla, mulatta affascinante,
dalla marca rossa,
che ti stanno guardando gli occhi
del nostro Restaurador.

È servita
la mazamorra
ed il cioccolato
tradizionale
e il favorito
piatto de locro,
che ha preparado
il buon federale.
E al suono felice
della batteria
i fidanzati vanno
alla Concepción
e al passare brindano,
i mulatti,
per la più Santa
Federación.

Orquesta Tipica Carlos Di Sarli, canta Roberto Rufino
ballano Victoria Vieyra e Diego Riemer detto "el Pajaro"
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