LA PIBA DE LOS JAZMINES

Tango, 1943
Testo : Julio Navarrine (Julio Plácido Navarrine)
Musica : Ricardo Malerba y Dante Smurra

LA RAGAZZA DEI GELSOMINI. Ricardo Malerba scrisse la musica di questo tango assieme al suo pianista Dante Smurra nel 1943 quando lavorava per Radio Belgrano. La produzione discografica di Ricardo Malerba si limita a 38 pezzi, sino al 1956 con la casa Odeon, che ripercorrono lo stile di Juan D'Arienzo ma meno accellerato e più adatto al ballo. Il poeta e scrittore Julio Navarrine scrisse il testo per la voce di Orlando Medina. Più tardi incise ancora 5 tanghi con etichetta Music Hall. La canzone parla di una perla di ragazza di periferia traviata da un guapo. Questi la lusingò convincendola di essere migliore delle icone del tango del centro di Buenos Aires come Margherita Gauthier, Griseta e Mimì Pinsòn. Quando la sventurata accettò il gelsomino, che portva in petto per proteggere il suo cuore, era già appassito.

In calce un video del tango ballato da vecchi milongueri del sobborgo di Lanus a Buenos Aires. Lo stile è quello che si usava nelle vecchie milonghe senza contaminazioni di figure e passi che oggi vengono venduti da quasi tutti i maestri di tango. Il ballerino si nuove esclusivamente sul compass dando la sensazione di una perfetta gestione degli spazi e della ronda. Peccato per le didascalie, superflue e pacchiane.

No hubo piba tan hermosa
desde el Bajo a la Barranca,
como aquella que llegaba
y se iba con el sol.
Del taller fue la hormiguita
laboriosa, alegre y franca
que a la aurora le robaba
todo el rouge de su arrebol.

Más de un guapo prepotente
hizo rollo en
su ventana.
Quièn la vieron los domingos
hacer guardia en el portón
esperando, presintiendo
y ostentando muy ufana,
un jazmín prendido al pecho custodiando al corazón.

Culpa fue de aquel soñado
malandrín de sus amores,
que diciendo "triunfo" el solo
las cuarenta le acusó.
Volcó en un amorío
le hizo ver los esplendores,
de otra vida y de otro mundo
y ella ciega, sonriò.

Él le dijo: “Margarita
del suburbio tan lozana,
sos la estampa más porteña
de Griseta y de Mimí.”
Y en el pecho tembloroso
de la reina suburbana,
un jazmín agonizaba
cuando ella dijo: “Sí...”

Non ci fu ragazza tanto carina
da "el Bajo" a la "Barranca",
come quella che arrivò
e se ne andò con il sole.
Dell'officina fu lavoratrice instancabile
laboriosa, allegra e franca
che rubava all'aurora
tutto il rosso dalla sua nuvola.

Più di un guapo prepotente
fece omaggio alla sua finestra.
Chi l'ha vista ogni domenica
facendo la guardia al portone
aspettando, presagendo
e ostentando molto orgogliosa,
un gelsomino portato in petto
proteggendo il cuore.

La colpa fu di quel sognato
mascalzone del suo amore,
che solo dicendo "ho vinto"
le "quaranta" le dichiarò.
Cambiò innamorandosi
le fece vedere lo splendore,
di un'altra vita e di un altro mondo
ed ella cieca, sorrise.

E le disse: "Margherita
di periferia tanto florida,
sei l'immagine più porteña
di Griseta e Mimì.
E sul petto tremante
della regina suburbana,
un gelsomino agonizzava
quando ella disse: "Si..."


Orquesta Tipica Ricardo Malerba, canta Orlando Medina
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