Dal tavolo alla pista. Come si balla il tango?

di José, el de la quimera

(Potete mandare un commento a info@ultimatanda.it)

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Cabeceo:
mi alzo e ci incontriamo in pista,
per prima cosa la musica con il ritmo e la melodia,
secondo: il sentimento,
terzo: l'eleganza,
per ultimo le figure.
Così si balla!

Queste citazioni già, celebri sui siti tangueri, ci danno l'idea di quali sono le componenti importanti del ballo del tango. Sul seguire il ritmo con eleganza non c'è dubbio, però si dice tanto che bisogna ballare la musica e non le figure. È vero, ma è davvero così dannoso apprendere con esse? Credo che sia vero che chi balla solo le figure non sta interpretando bene la musica, però le figure sono un esercizio che in qualche maniera ci fa assimilare i movimenti di base, l'ABC che ci permette di improvvisare e dialogare con il partner sulla base della musica. In generale, chi insegna una sequenza di passi non pretende (spero) che questa debba forzatamente essere inclusa interamente nel ballo, ma (come la salida) si usa come uno strumento per combinare diversi movimenti. Ovviamente, il maestro deve scomporre la figura in movimenti e insegnare all'alunno come costruirla, possibilmente in un ordine diverso (da ABC a ACB per esempio) ed in accordo con le esigenze della navigazione in pista, perché altrimenti cosa si fa quando si avvicina un'altra coppia di ballerini? Si smette di ballare perché non si può completare la sequenza?... D'altronde richiede tempo che tutto questo ABC si trasformi in improvvisazione. Il problema è che la maggioranza dei maestri non vogliono (o non sanno) destrutturare le sequenze. La maggioranza sa ballare ma non sa insegnare, che sono due cose distinte. Si può essere Maradona ma non è detto che lui possa insegnare quello che fa. Un maestro può essere un brutto ballerino ma avere una grossa vocazione didattica, così come eccellenti ballerini sono incapaci di insegnare ai principianti.

Prima di discutere su come si balla bisogna sapere almeno il minimo della musica e quanti tipi di tango ci sono, visto che non si ballano tutti nella stessa maniera.

La milonga ed il candombe ha generalmente un ritmo di 2x4, che significa che abbiamo 2 tempi (pulsos) ed un accento; 1/4 di tempo è una nota e un traspié è pestare tra due tempi, un, due, tre volte, etc.. Il tango tradizionale è generalmente 4x8 o 4x4 ed il tango vals è in 3x4. Una frase musicale può durare 4 oppure 8 battute. Per semplificare il traspié è paragonabile alla sincope o al contrattempo.

Mettiamo da parte la storia del ballo perché andiamo a incontrare un'infinità, di stili, dal tango andaluz al candombe. Vediamo quali sono gli stili attuali ballati in pista. Ad un primo livello possiamo immaginare una classificazione, che non è univoca, però è necessaria per illustrare i diversi stili. Possiamo distinguere i seguenti stili:

Tango canyengue: "Poema" di Francisco Canaro è un esempio tipico di ritmo canyengue lento. Il canyengue fu all'inizio il tango originario dei sobborghi. L'abbraccio attuale è unito, accostato, con le braccia (sinistro del l'uomo, destro della ballerina) basso sulla gamba e la dinamica è il movimento è a scatti, tagliato e marcato. Non è necessario ballarlo con questa postura in realtà, sono in pochi a ballarlo così, però bisogna rispettare la dinamica. Non si usa incrociare.

Tango vals: si balla in tre tempi, uno forte e due deboli, dove il contrattempo del vals è essenziale. È più fluido e continuo del tango-tango e l'idea è ballare il vals come un tango e non il tango come un vals... In generale, si preferisce la postura del tango-salón che fornisce più possibilità, di movimento (e figure).

Tango-tango: si può ballare con qualunque stile (milonguero-salón-nuevo-fantasia) però richiede una dinamica complessa dipendendo dall'orchestra e dalla canzone che suona. Per dinamica intendo dire le pause (un tango di Pugliese per esempio), i movimenti marcati di Biagi su cui si sovrappone la melodia, che necessita di una cadenza particolare, le cadenze lente di Fresedo con cambio di ampiezza del passo, etc..

Milonga: può essere liscia (a tempo) o traspiè (con contrattempo). La vera sfida è ballare la milonga traspiè. Si può ballare la milonga con i passi del tango però non è la stessa cosa giacché il traspiè ha certe caratteristiche particolari, come per esempio restare ben attaccati al pavimento con i rimbalzi, e la marca, alzando leggermente la dama, per realizzare i brevi movimenti laterali e la sincope (in linea o in circolo) marcando l'accento musicale in aria. La trasmissione del rimbalzo e del traspiè richiede molta pratica e questa dinamica, ben realizzata, e molto rara nelle milonghe. La respirazione è molti importante, soprattutto nella marca del traspiè.

Tango nuevo: abbraccio aperto che si chiude in determinati movimenti (come la volcada) con una dinamica basata sul contro-movimento e cambiando l'asse (proprio o comune). È uno stile molto difficile da ballare e richiede molte ore di pratica. Generalmente, è molto difficile incontrare una coppia che lo balla veramente. La maggioranza crede che balla tango nuevo e lo fa come ballare il tango tradizionale con abbraccio aperto e poca eleganza e rispetto per il ritmo e la cadenza. Colpa anche del musicalizador, che crede di essere originale nel pezzo musicale.

Tango milonguero: abbraccio chiuso, generalmente frontale e ravvicinato, la coppia forma una V verticale rovesciata e tiene il proprio asse condiviso. A meno che uno non sia un'esperto la possibilità, dei movimenti sono limitati. Un problema con questo stile è che, come si insegna generalmente in Italia, resta confinato a certi tanghi (denominati marcette in Italia). È facile riconoscere quelli di questa scuola perché ballano i tanghi intorpiditi di Fresedo o i lenti di Pugliese con questa dinamica dove risulta evidente che "tutto si balla uguale". Semplicemente è uno stile con la quale è più difficile realizzare certi movimenti (non impossibile) e per questo si adatta a certe canzoni e non ad altre. Nella piste piccole e affollate è predominante.

Tango salón: in generale l'abbraccio è a V orizzontale semiaperto con contatto totale nella parte destra dell'uomo. Permette più varietà, di movimenti che nello stile milonguero e richiede un certo spazio, anche se un esperto lo può ballare in una pista piena senza problemi. Si dice che il tango salòn si balla nei quartieri periferici di Buenos Aires come Villa Urquiza, nei luoghi dove c'è molto spazio, nel "Club Sunderland" per esempio, che ha un terreno di basket, o nel "Club el Trovador" di Vicente Lopez, che ha una pista molto ampia. Mentre che lo stile milonguero si balla in centro, dove lo spazio scarseggia, come "El Beso", (il martedì è come la metropolitana nell'ora di punta). Tuttavia, nel tango salòn originale, come nello "Stile Urquiza", non abbiamo una gran quantità, di figure, sino a che privilegiava lo stare a tempo e l'eleganza, con movimenti molto lenti e una camminata a piede piatto che equilibra il peso con l'appoggio di tutto il piede, uno stile ideale per ballerini magri e alti.

Tango fantasia o da palcoscenico: privilegia lo spettacolo, l'esibizione e la coreografia, senza improvvisazione. Si richiede tutta la pista per ballare questo stile. Quello che si vede negli spettacoli per turisti come "Señor Tango" e "El Viejo Almacén", o in spettacoli come "Tango Argentino", "Tango x 2" e "Tango Pasiòn". Ad un ballerino di tango sociale questo stile di tango non trasmette nessuna emozione, è anzi meccanico e acrobatico. Se vedeste ballare Miguel Angel Zotto al festival di "San Remo" sapete a cosa mi riferisco.

Però, realmente..., di tango ne ho due: il ben ballato ed il ballato male, lo stile non conta.

In un livello di distinzione più avanzato incontriamo la musicalità, delle diverse orchestre e in ciascuna orchestra e ciascun pezzo musicale la possibilità, di movimento dipenda dagli strumenti musicali. Per esempio, certe fraseggi del tango richiedono il "giro", altre parti la camminata e altri ancora una pausa. Stare non è necessariamente pestare tutti gli accenti; un ballerino esperto, può saltare le battute e inserire sincopi "a piacere", fino a "ballare le pause" in tanghi marcati e con ritmo incalzante, come in D'Arienzo per esempio.

Si dice che la cosa principale per essere un buon ballerino è "camminare il tango" sul tempo. Però cos'è camminare? Finchè ballerine celebri insisteranno che dobbiamo pestare con la punta e non con il tallone. Però quando uno cammina per la via tocca con il tallone e punta ed il busto inclinato in avanti. È la maniera naturale di camminare. Camminando pestando con la punta solamente è scomodo e innaturale. Immaginate qualcuno che cammina così per la via. Il problema è quando arriva la dama davanti ed per colmo in abbraccio chiuso. Si può vedere che i principianti tendono a camminare con il busto inclinato indietro, anteponendo per primo il piede. Il risultato è che ovviamente vanno a pestare la dama (ma si vuole evitare questo) e per questo ti dicono di pestare prima con la punta e per questo devi tenere il busto inclinato in avanti creando lo spazio per camminare. Questa non è una maniera elegante di risolvere il problema. Semplicemente cammineremo come nella via e tutto si vedrà, naturale ed elegante, ovviamente questo richiederà, una certa pratica. Altro aspetto che vedo in pista è che si abusa della "corridas" un contrattempo in stile road-runner. Meglio ancora potremmo introdurre interruzioni senza temere il tempo che passa. Nessuno corre e se dobbiamo correre preoccupiamoci per la copia che sta davanti e non di quella che sta dietro.

¡Qué saben los pitucos, lamidos y shushetas!
¡Qué saben lo que es tango, qué saben de compás!
Aquí está la elegancia. ¡Qué pinta! ¡Qué silueta!
¡Qué porte! ¡Qué arrogancia! ¡Qué clase pa' bailar!
Así se corta el césped mientras dibujo el ocho,
para estas filigranas yo soy como un pintor.
Ahora una corrida, una vuelta, una sentada...
¡Así se baila el tango, un tango de mi flor!

(Asì se baila el tango, 1942)
Ricardo Tanturi y Alberto Castillo

José Bianquet (El Cachafaz)
1885-1942

Il tempo, postura ed eleganza: gli elementi principali. Si può prescindere dalla corridas e dalla sentadas, della vueltas o giro no, soprattutto nel tango vals. Molte volte si parla di un taglio o di una quebrada (caduta). Un taglio si realizza quando i ballerini sono uniti sul tempo in abbraccio chiuso e la quebrada, che implica prima un taglio, è più una posa per la foto che un movimento del tango sociale. Tagli e cadute sono rari in pista al giorno d'oggi, sono storia. Oggi no non piacerebbe come ballava El Cachafaz. Nemmeno ganci si fanno nel tango tradizionale (anche se sono molti...), si nel tango nuevo sono ganci passeggeri da un passo all'altro senza perdere continuità, nel movimento.

Maggior spazio in pista permette di fare passi più lunghi, un abbraccio flessibile e un ballo cadenzato che si basa più sulla melodia che sul ritmo (quello chiamato Stile Urquiza). Ideale per i pezzi di Di Sarli e Fresedo. Invece, in centro, lo stile milonguero si basa su pezzi musicali più ritmici, con abbraccio stretto e passi più corti, con frequenti arrepentidos (come l'8 milonguero), dovuto allo spazio ridotto. Stile ideale per le orchestre di D'Arienzo e Biagi per esempio.

Poi ci sono molti dettagli tecnici, come l'abbraccio, lo stare rilassati, la marca soave, mite, l'aggancio, cioè, verificare che la dama abbia cambiato il peso in accordo con la nostra marca, se questo non succede bisogna dire che non c'è armonia, o contatto. Non bisogna incominciare a ballare immediatamente, aspettiamo di sapere se il pezzo sarà, un vals o una milonga e incominciamo a pestare il tempo della musica, l'inizio di un ritmo o una frase musicale, un tempo forte che suole essere il primo di una battuta. Le pause servono, non bisogna continuare a ballare quando c'è la pausa o accelerare in un tango lento, come un automa. Le pause servono per recuperare la postura, ri-accomodare l'abbraccio e a recuperare il ritmo se lo perdeste. Ballare nella ronda in senso antiorario è fondamentale. Io, per esempio, mi perdo nel mezzo della pista perché non so da dove può arrivare il "missile", mi sento come una palla da biliardo che aspetta il colpo. Nella ronda al bordo della pista, la dama può essere protetta mettendola tra la sala ed i tavoli e più controllabile visto che ho da preoccuparmi di non infastidire le coppie che ci precedono ed i possibili sviluppi che possano venire da sinistra. Quello che ci arriva dalla nostra destra deve aspettare, anche se questo non accade spesso e anche si arrabbiano perché stai li davanti e non ti muovi.

Un'altra cosa che mi infastidisce e quando qualcuno entra in pista dal bordo senza rispettare quelli che stanno già, ballando. Voi dovete smettere di ballare perché quello si accomodi e inizi a ballare e sei fortunato se ti fa spazio e non ti manda in centro alla pista. In questa situazione devi entrare in pista da un angolo! e direi che in generale è sempre consigliabile entrare in pista da un angolo. Bisogna rispettare gli altri; e attenzione perché il nostro corpo ci tradisce e le sue manifestazioni rappresentano la personalità, dell'individuo: certo o incerto, pacifico o violento.

L'atteggiamento: l'uomo dovrà, ballare in accordo al livello di ballo della ballerina. Non si devono marcare movimenti complicati ad una principiante. D'altro canto, la donna non fare resistenza alla marca del compagno e deve essere disposta a seguirlo e correggere gli errori se è un principiante. Ancora, evitare il ruolo del Terminator per l'uomo (quello che non balla, distrugge piuttosto!) e Heladera per la donna (dove sta la l'asse!?).

Sul modo di ballare e la dinamica necessaria per ogni orchestra: i pezzi musicali sono molto ampi, però qualche esempio si può presentare. Nei video seguenti (autorizzati) Homer Ladas e Cristina Navarro ci presentano alcuni concetti sul modo di ballare che richiedono alcuni temi. Le possibilità, sono infinite perché dipende dalla interpretazione che ciascun ballerino fa sulla musica. Questi esempi almeno mostrano il cammino da seguire per imparare a ballare meglio ed i molteplici aspetti della "musicalità,". Non è importante la postura o come si muove Homer, ne come si veste, ne lo spazio che usa in tutta la pista, ma solo i concetti, che rivelano molte possibilità, di interpretazione del ballo.

Bailar a Biagi.
Tango: "Escuchando tu voz".
Orquesta: Biagi.

Il pianoforte lega gli altri strumenti ed il pezzo si caratterizza per il ritmo costante e la melodia sovrapposta, e l'accentuazione del fuori-battuta, ossia, il traspiè. Guarda come il ballerino mette le sincopi a piacere trasformando il suo corpo in uno strumento aggiunto, estendendo la musica ad una dimensione spaziale e virtuale; in parole semplici, vediamo la musica. Nota come l'abbraccio cambia da chiuso a aperto in funzione del movimento, dimostrando che il tango buono è il tango ballato bene e non richiede necessariamente un abbraccio chiuso. È certo che il tango è il ballo del XX secolo (e l'ultimo) che chiude l'abbraccio, però non per questo dobbiamo ballarlo come siamesi. Bisogna avere la possibilità, di aprire e chiudere l'abbraccio e volontà, per tener maggiore grado di libertà, e interpretare meglio la musica con il movimento, sebbene personalmente preferisco mantenere l'abbraccio chiuso.

Fraseos musicales
Tango: " Hasta el cardo tiene flor ".
Orquesta: Di Sarli

Il fraseggi sono da 4 a 8 tempi, lunghi e tagliati. Si pesta forte al tempo 1, 3, 5 e 7. I ballerini usano lo spazio dentro il fraseggio per creare adorni. Nota quelli della ballerina e anche le pause.

Alteración del ritmo.
Tango: "Flora".
Orquesta: Di Sarli.

Possiamo vedere i cambi di direzione sul tempo con un giro completo, le pause saltano la battuta e gli adorni e la sincope della dama. Finalmente l'abbraccio si apre creando nuove possibilità, di movimento con inserzioni di contro-movimento e boleos. Osserva i passi cadenzati di Homer unito al romantico pezzo di Di Sarli, ed un gancio passeggero di lui nel finale.

Pausas
Tango: "Ahora no me conocés".
Orquesta: Biagi.

Le pause e la musica iniziano con la camminata e si estrappola questo concetto a tutti gli altri movimenti. Notare l'abbraccio aperto e il fatto che questo è una improvvisazione e non una coreografia, indicando il fatto che la marca proviene dal petto che non necessariamente deve essere a contatto. Guarda la pausa ed il boleo circolare i anche il boleo in linea "congelato" marcato con un leggero contro-movimento. Dimostra anche come con "le marcette" si può ballare tango nuevo.

Ritmo
Tango: "Compadrón".
Orquesta: D'Arienzo.

Giocando con il ritmo. Come ballarlo a tempo (liscio) o con sincope. Notare l'abbraccio da salòn a V, gli adorni di Cristina nella sincope, ed il gioco di traspiè di Homer sulle note suonate dal piano, le pause nella frase musicale e la cadenza quando entra il violino nel finale.

Giros
Tango: "Jueves".
Orquesta: D'Arienzo.

Si mostra una lezione di giro con abbraccio chiuso che si può realizzare in spazi ristretti (su una piastrella). All'inizio la marca si trasmette senza braccia, solo con il contatto del petto, ossia, è possibile marcare senza usare le braccia. Nota che a metà, del pezzo le sincopi di Homar nel giro, molto bene il giro se combina con il piano ed i violini e l'inserimento di una sacadas molto distanziata.

Volcadas
Tango: "Sin rumbo fijo".
Orquesta: Típica Victor.

Un tango vals tradizionale con volcadas, colgadas circolare chiusa e ganci passeggeri.

Colgadas compactas
Tango: "No estás".
Orquesta: Di Sarli.

In primo luogo vediamo la camminata di Homer con tacco e punta, non necessariamente metatarso e cambio di peso. Poi, la postura del busto in avanti con contatto a V orizzontale. Nota l'abbraccio con l'avambraccio verticale e la mano e l'altezza degli occhi. La colgada sono realizzate in abbraccio chiuso, per questo il nome di "compatto" a differenza di alcune colgadas del tango nuevo che si effettuano in abbraccio aperto. Notare la chiusura della colgada sulla battuta finale.

Milonga traspié

Per ultimo includo un esempio di milonga traspiè in questo video che registrai ad un seminario di Gabriela Elias e Eduardo Perez alla Scuola Argentina del Tango. Osserva inizialmente i piedi nel contrattempo e poi i movimenti laterali circolari (sospesi) con traspiè. è inclusa una volcada in perfetta armonia con il tempo. Da notare gli inserimenti degli adorni della dama, ed è molto evidente che la dinamica ed i movimenti sono diversi a quelli del tango o a quelli del vals, ed essendo una milonga di una certa velocità,, il ballerino non si preoccupa e controlla perfettamente le pause ed il tempo. Nota anche che l'abbraccio è sempre chiuso in V orizzontale, non stretto e frontale.

Commenti:
Pietro Licata ci scrive:
Buonasera,
cercando qua e la' sulla rete, mi sono imbattuto nel tuo articolo "Dal
tavolo alla pista. Come si balla il tango?". Non sono d'accordo sulla
definizione che dai del tango milonguero.
Penso che il "tutto si balla uguale" sia colpa sia degli insegnanti
(spesso tralasciano l'argomento musicalita'), che degli allievi
(spesso non hanno cultura musicale ne' si sforzano di ascoltare
attentamente la musica) ed in nessun modo connessa al tipo di
abbraccio, chiuso o aperto.
Allo stesso modo, ho visto gente che prende lezioni dai migliori
insegnanti di tango show ballare una tanda super-romantica come
fossero frullatori, totalmente scollegati dal tempo della musica e
dalla melodia.
Spero che tu tenga in considerazione questo commento (che non vuole
essere polemico in nessun modo) e che magari lo pubblichi
sull'articolo.

Buona serata e buon tango,

-Pietro.

19/11/2012 17:05

"José el de la quimera" risponde:
Caro lettore,
non posso che essere d'accordo con lei quando dice che la colpa
del "tutto si balla uguale" sia dei maestri. Infatti, almeno qui a Roma,
il tango viene insegnato così nella maggioranza dei casi.
Ma penso si tratti, purtroppo, di un problema diffuso anche altrove.

20/11/2012 12:47

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