El Negro Cele, poeta di quartiere.

di José, el de la quimera

traduzione italiana a cura di Giorgio

Version en castellano

Non ho la pretesa di essere un poeta colto
Oratore erudito ne esagerato;
Io scrivo umilmente quello che sento
E per scrivere meglio lo faccio in Lunfardo.
Io non li canto al nardo
[liliacea dai fiori bianchi] profumato
Ne al cielo stellato del firmamento
Io cerco nel sentimento di periferia
Per cantarlo ad un fiore, lo canto al cardo!

Questi versi di Celedonio Flores, amabilmente detto "El Negro Cele", ci dicono che più importante che cantarli al mondo lontano o immaginario è descrivere la realtà sociale che ci circonda, i sentimienti e problemi della gente, in un linguaggio che tutti possono comprendere, non solo pochi eruditi. La poesia sposata alla situazione sociale del momento, alla maniera di Miguel Hernández e Discepolín.

Foto del Negro con la dedica al Pichuco, Anibal Troilo
Che cosa sappiamo di marchese, di blasoni e cuccetta
se le poche che abbiamo visto sono state a carnevale!
Che ci chiedano un quadro della vita borgatara
ed accusiamo "el cuarenta y las diez"(1) per questa fine!
Celedonio Esteban Flores, poeta, scrittore, giornalista, annunciatore e boxer, nacque a Buenos Aires nel 1986 e vi morì nel 1947. Il primo tango che gli incise Carlos Gardel fu Margot. El Negro era ancora un ragazzo, aveva solo 18 anni ed il Morocho del Abasto (Carlos Gardel) non poteva credere che questo ragazzo basso e grassoccio avesse scritto questo testo notevole in lunfardo. -"Non sarà stato tuo zio?", gli disse.

El tango parla di Margherita che si fa chiamare Margot che si da ad una vita frivola mentre la madre lavora tutto il giorno:

Adesso vai con gli ingenui a sembrare ricca
ad una lussuosa stanza al “Petit” o al “Julièn”. E la tua vecchia,
povera vecchia, lava tutta la settimana
per poter sopravvivere in povertà francescana
nel triste appartamentino(2) riscaldato a kerosene.

Chiaro... perché il "Morocho" le incise più di 20 tanghi. Qui, il "Morocho" canta Mano a Mano:

In questo video, Javier Rodriguez e l'indimenticabile Andrea Missé ballano El Bulín de la Calle Ayacucho nella milonga Glorias Argentinas a Mataderos, sede del noto evento folcloristico. Canta Francisco Fiorentino con la orchestra di Anibal Troilo "Pichuco".

In Corrientes y Esmeralda, uno spaccato degli anni '20, scritta in versi in lunfardo, Cele le canta all'angolo porteño, dove ancor oggi si può vedere una lapide dedicata a questo tango. Scritto nel 1933, con musica di Francisco Pracánico, la versione cantata da Roberto Chanel con l'orchestra di Osvaldo Pugliese suona così:

Pazientavano insieme i guappi ai tuoi angoli
quando un giovinastro elegante li riempì di pugni
e ti diedero lustro le bande selvaggie,
intorno all'anno ...." Novecento due"...

Angolo di Buenos Aires tu hai fatto scuola
in un miscuglio di grappa e gin fizz,
gioco d'azzardo, bacarà e scommesse sulla lotteria,
ubriaconi di grappa e drogati di coca.

All'Odeon si rappresenta la Reale Accademia
profondendo i tanghi del vicino Royal Pigall
il pallido giocatore si gioca gli ultimi spiccioli
mentre aspetta il tram per tornare in periferia.

A nord di Esmeralda, al lato del Retiro,
La puttana arriva nel tardo pomeriggio
è la francesina che cerca soldi,
evitando di essere vista dal vigile.

Ti racconta nei suoi poemi Carlos de la Pùa
e Pascual Contursi fu un tuo fedele amico
Nel tuo angolo creolo, qualsiasi stronzetto
sogna con l'immagine elegante di Carlos Gardel.

La Real Academia si riferisce all'opera La Dama Boba di Lope de Vega che fu presentata al teatro Odeón. Pascual Contursi (1988-1932) e Carlos de la Púa (1898-1950) sono due poeti di Buenos Aires. Carlos Gardel cantò spesso questo tango, però mai la parte che parlava di lui.

I lunfardismi trovati sono:

Amainar = coprire, parare.
Arrabal = rione popolare.
Cacatúa = persona insignificante, deprecabile, mediocre
Cajetilla = giovinastro ben vestito, elegante, supponente, pulito, alla moda, effeminato.
Caña = bibita fatta a base di grappa denaturalizzata.
Calzar = colpire strettamente.
Curdela = persona che gli piace ubriacarsi; ubriaco, ebro; sbornia, ubriactura.
Engrupir = aprofittarsi, ingannare; mentire; catturare, incantare, sedurre, insultare, adulare.
Lustre = lustro; rango.
Melange = miscuglio, confusione di cose o idee.
Monte = gioco di carte e di azzardo.
Ochava = piccolo atrio che hanno gli edifici d'angolo.
Patota = circolo, combriccola.
Pigall = vecchio teatro della calle Corrientes.
Porteño = residente di Buenos Aires. In campagna, persona che non saluta al passare com'è costume in provincia.
Pris = dose di cocaina.
Quiniela = gioco d'azzardo sulle tre ultime cifre del primo premio della Lotteria. Fu ufficializzato nel anno 1974.
Lao = abbreviazione di lato.
Pinta = eleganza, distinzione nel vestire; aspetto di una persona.
Rebotar = profondere, diffondere.
Resto = residuo di forze.

Questo dizionario di lunfardo può essere molto utile:

http://www.todotango.com/spanish/biblioteca/lexicon/lexicon.html

Viejo Smoking ricorda i vecchi tempi:

Vecchio smoking dei bei tempi
quando io
ancora decidevo,
quale ragazza bella e giovane
sul tuo bavero potesse piangere.
Bavero che per la sua lucentezza
pareva che abbagliasse
e dove andavo affermava
la mia fama di gigoló.

Carlitos ogni giorno che passa lo canta meglio:

El Negro Cele con toda su "pinta"
El Negro Cele morì di amarezza nella decade del '40, quando la censura ufficiale proibì i testi lunfardi nei tanghi, modificandoli per non contaminare la "morale sociale".

Celedonio scrisse un quaderno di poesie intitolato Flores y Yuyo, da cui seguirono molti dei suoi tanghi e pubblicò due libri intitolati: Chapaleando Barro e Cuando Pasa el Organito. Dopo, l'opera teatrale in versi La Musa Mistonga de los Arrabales, recitando per Julián Centeya:

El Negro visse in un'epoca nella quale la tanguidad era un stile di vita, cosa che non si pratica più, a meno di alcuni nostalgici milongueri che tentano di rivivere la filosofia e la bohemia di quell'epoca nelle milonghe, nei caffè e nelle relazioni con gli amici. Il suo amico Cátulo Castillo, che gli scrisse il prologo al Chapaleando Barro, lo immortala nel rione con la sua gente, "donde abrevan los tangos, y donde vive el duende de un pasado que vamos perdiendo poco a poco, con el mutis fatal de la vida, en este escenario de la vida y de la muerte. Chan-chan!"

Fonte:

Los tangos del Negro, la calle y la vida.

Note:

1. "acusamos las cuarenta y las diez para el final" = il termine deriva dal gioco di carte chiamato "tute" e significa essere sincero, dichiarare il vero; nella vita dire anche quello che altri non oserebbero dire. Con le carte è l'ora della verità perché chi lo dichiara ha tutte le possibilità di vincere. Il poeta in questo caso spiega che quando parla del quartiere tutto quello che dice è autentico.

2. appartementino è la traduzione di "conventillo" che descrive quel complesso di stanze tipiche delle case popolari che si affacciano ad un cortile interno comune dove abitano diverse famiglie situate su più piani.

home
L'angolo tra Corrientes ed Esmeralda negli anni '20
Amainaron guapos junto a tus ochavas
cuando un cajetilla los calzó de cross
y te dieron lustre las patotas bravas
allá por el año... novecientos dos...

Esquina porteña, vos hiciste escuela
en una melange de caña, gin fitz,
pase inglés y monte, bacará, quiniela,
curdelas de caña y locas de pris.

El Odeón se manda la Real Academia
rebotando tangos el viejo Pigall,
y se juega el resto la doliente anemia
que espera el tranvía para su arrabal.

De Esmeralda al norte, pal lao de Retiro,
Montparnasse se viene al caer la oración
es la francesita que con un suspiro
nos vende el engrupe de su corazón

Te glosa en poemas Carlos de la Púa
y Pascual Contursi fue tu amigo fiel...
En tu esquina criolla, cualquier cacatúa
sueña con la pinta de Carlos Gardel.